L’epidemia di crack/cocaina ha ulteriormente rilanciato l’interesse per Acudetox. Nei paesi anglosassoni, negli ultimi anni si è verificata un’enorme disponibilità sul mercato delle droghe di cocaina a prezzi concorrenziali con l’eroina.
Lo stereotipo della cocaina come droga del jet set o degli “yuppi” rampanti dei primi anni ottanta è cambiato per diventare, sottoforma di crack, la droga dei ghetti degli afro-americani e delle comunità ispaniche.
Dalla metà degli anni ottanta si è verificato inoltre l’aumento vertiginoso di bambini figli di donne cocainomani: dramma nel dramma che oltre ai costi umani, ha avuto conseguenze disastrose sul sistema sanitario americano.
Anche in Italia si sta verificando lo stesso fenomeno, la cocaina non è più la droga dei soli ricchi ed il crack è sempre più diffuso. Inoltre molti dei tossicodipendenti in trattamento metadonico fanno spesso uso della cocaina per la facilità con cui quest’ultima, in particolare quando è assunta da chi fa uso di metadone, permette di “sballare”. Questo fatto ha cambiato radicalmente le abitudini dei tossicodipendenti ed ha preso in contropiede gran parte dell’establishment terapeutico.
Come è noto infatti non esistono sostituti chimici per i sintomi di astinenza da cocaina: per la disintossicazione si ricorre di solito a farmaci sintomatici e al counselling. Tecniche che generalmente si applicano con difficoltà nella popolazione cocainomane per l’elevato grado di dipendenza chimica che generano queste sostanze.
In un’inchiesta del 1990 è stato chiesto a diversi esperti di classificare le droghe in base alla loro capacità di creare dipendenza. Alle sostanze venivano assegnati due punteggi da 1 a 100; uno valutava la rapidità con cui insorgeva la dipendenza, l’altro la difficoltà a “sganciarsi” dalla sostanza.
Il potenziale maggiore di dipendenza veniva assegnato alla nicotina, seguita da vicino dal fumo delle anfetamine “Ice” e della cocaina “Crack”, seguivano poi benzodiazepine, alcool, eroina, cocaina in polvere, caffeina ed infine l’ecstasy e le droghe psichedeliche: i funghi , LSD e la mescalina.
E’ interessante notare come, a prescindere dal tipo di sostanza, le droghe che creano maggior dipendenza vengano comunque inalate. La via respiratoria è probabilmente il modo più diretto per trasportare una sostanza psicoattiva direttamente al cervello, e dare quindi gli sballi più veloci e forti.
Chi fa uso di cocaina inoltre ha generalmente un atteggiamento più aggressivo, più litigioso di chi usa l’eroina: e questo aumenta le difficoltà di trattamento, soprattutto nel setting di gruppo o nelle comunità.
Acudetox, non è un metodo di sostanza specifica; agisce riequilibrando l’omeostasi dei neurotrasmettori; da almeno quindici anni ha dimostrato clinicamente la sua validità nel trattamento dei cocainomani.
Il Bronx infatti è stato uno dei primi luoghi ove l’epidemia di crack/cocaina ha colpito e fin dall’inizio si è potuto constatare come il protocollo impostato dal Lincoln Hospital potesse dare una pronta risposta anche nei casi di abuso di cocaina.
Dal punto di vista farmacologico la cocaina è una sostanza anomala, infatti è idrosolubile ma raggiunge il cervello perchè è anche liposolubile. Viene usata come stimolante per i suoi effetti euforizzanti e tuttavia nel lungo termine dà un quadro clinico psichico simile alla depressione cronica.
Benchè fino ai primi anni ottanta venisse considerata una sostanza che dava danni contenuti, le più recenti ricerche di laboratorio hanno dimostrato che è la sostanza psicoattiva in grado di creare maggiori dipendenze. Inoltre sembra che ci possano essere delle relazioni genetiche tra i tossicodipendenti da cocaina, gli alcolisti ed i malati mentali. Quasi il 75% dei cocainomani hanno un genitore alcolizzato ed almeno il 50% soffre di depressione cronica o alterazioni dell’umore.
L’uso della cocaina tende ad essere intermittente, piuttosto che continuo con punte di uso intervallati da periodi di astinenza.
Queste modalità sono presenti anche negli animali da laboratorio per cui costituisce la sostanza più additiva in assoluto con una potenza ineguagliata: fra cocaina, cibo o acqua scelgono costantemente la cocaina rinunciando a mangiare o dormire per periodi ininterrotti tra i cinque e i dodici giorni.
La cocaina assunta per bocca dà effetti scarsi a causa del “primo passaggio epatico” che ne inattiva in gran parte l’effetto.Sniffare permette alle sostanze euforizzanti di raggiungere il massimo effetto nel giro di 15-30 minuti.La via endovenosa invece dà origine ad uno stato di euforia molto intenso ma di breve durata a cui segue un intenso craving che può intervenire già dai 40 ai 50 minuti dopo la somministrazione.
Quando la cocaina viene assunta sottoforma di crack raggiunge il cervello in soli 6 secondi.L’effetto della cocaina viene definito “stato dipendente”, cioè dipende dallo stato soggettivo ed ambientale di chi l’assume.
Oltre all’euforia, nell’acuto, una dose tossica produce: agitazione, tremori, sudorazione, ipertensione, aritmie cardiache ed infine la morte.
Gli effetti cronici possono essere perdita di peso (da diminuzione dell’appetito), con conseguente malnutrizione; insonnia, impotenza, esaurimento, tremori, fascicolazioni e debolezza muscolare.Dal punto di vista psicologico gli effetti cronici vanno dalla manie di grandezza alla depressione, all’ansia, alla paranoia grave per giungere infine alle allucinazioni.Ci sono poi gli effetti tossici specifici della modalità di assunzione (sniffare: riniti croniche, erosioni e perforazioni del setto, sinusiti; endovena: fibrillazione ventricolare, arresto cardiocircolatorio, respiratorio, emorragie cerebrali o crisi epilettiche).
Il fatto che le reazioni di astinenza da cocaina di tipo fisico siano ben poco in confronto a quelle che si verificano con gli oppiacei o l’alcool ha portato la comunità medico-scientifica a credere che la cocaina non creasse dipendenza.
Il crack invece produce una forma di grave depressione o “disforia” 30-40 minuti dopo l’uso.
I sintomi di astinenza dopo una dose singola includono sonnolenza, letargia, bulimia e craving per un’altra dose. Dopo una dose particolarmente forte sono comuni mal di testa, stanchezza, infarto miocardico.
Nel lungo termine i dati sono parziali, per la storia recente del crack. Non sappiamo se lo stato di “astinenza latente” permane oltre i dieci anni. D’altro canto i dati in letteratura occidentale parlano di recidive fino al 98% ed è quindi difficile trovare del materiale sui sintomi di astinenza nel medio e lungo termine. Da un punto di vista clinico viene detto che dopo un periodo di “luna di miele” che può andare dai 60 ai 90 giorni, dal termine dell’assunzione, si viene colpiti da una grave depressione, ansia e da un forte craving.
L’Acudetox si è dimostrato efficace sia nel trattamento dell’astinenza acuta che cronica.
In uno studio del National Institute on Drug Abuse (NIDA) del 1990, 150 soggetti sono stati assegnati casualmente ad un gruppo trattato secondo il protocollo Nada, e ad un gruppo che riceveva agopuntura placebo.Il trattamento era ambulatoriale e della durata di un mese.
Benchè si consigli l’uso dell’agopuntura in concerto con tecniche di counselling e di supporto, per ragioni di studio questo gruppo di pazienti riceveva solo l’agopuntura. I risultati venivano valutati con le analisi delle urine, auto report secondo l’Addiction Severity Index e con la durata della permanenza in terapia.I risultati delle urine hanno indicato che dopo due settimane i soggetti trattati con il protocollo NADA avevano un livello di metaboliti della cocaina significativamente inferiore al gruppo placebo. A questo proposito i ricercatori notavano che “nessun trattamento farmacologico specifico per l’abuso di cocaina è attualmente tanto usato o generalmente riconosciuto come così efficace”.
Il Lincoln Hospital da solo ha fino ad oggi trattato più di 8000 dipendenti da cocaina e Acudetox è il metodo più usato nella città di New York per l’abuso di cocaina/crack.
In Italia
Alcuni Ser.T. e “servizi della dipendenza” all’interno del Servizio Sanitario Pubblico hanno adottato il protocollo Acudetox come trattamento per la dipendenza da cocaina. Il trattamento di agopuntura deve essere affiancato ad un approccio psicologico con incontri di gruppo o individuali, settimanali, come un importante sostegno psicologico e emotivo.
Da informarsi presso la vostra AUSL.